Lankide:Mailopete/Proba orria: berrikuspenen arteko aldeak
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=== Haurtzaroa (1925-1933) ===
Sanremo-n Calvinok haurtzaro lasai bizi izan zuen. Bere familia ezohikoa zen: zientzilariak, naturaren, libre
I rapporti della famiglia Calvino con il fascismo sono complicati,
▲I rapporti della famiglia Calvino con il fascismo sono complicati, come lo stesso Italo scrive in alcune pagine dedicate al padre. Questi, infatti è costretto a iscriversi al Partito Nazionale Fascista e, per ottenere un incarico presso l'Università di Torino, giura fedeltà al regime.<sup>[6][12]</sup> Il primo contatto personale con la cultura fascista, per Italo Calvino, arriva negli anni tra il 1929 e il 1933, quando non può sottrarsi all'esperienza di diventare balilla, obbligo esteso anche agli allievi delle scuole valdesi frequentate dal piccolo Italo.<sup>[2]</sup>Tuttavia la sua esperienza infantile non sarà, come egli stesso scrive nel 1960, drammatica: "[...] vivevo in un mondo agiato, sereno, avevo un'immagine del mondo variegata e ricca di sfumature contrastanti, ma non la coscienza di conflitti accaniti".<sup>[13]</sup>
=== Nerabezaroa (1934-1938) ===
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La famiglia Calvino non ha una fede religiosa, e per quei tempi manifestare un certo atteggiamento agnostico comportava almeno l'appellativo di "anticonformisti". Segno che Calvino ricorderà poi quale elemento di formazione importante, per averlo presto svezzato ai sentimenti della tolleranza e della diversità, con la conseguenza di predisporlo al costante confronto con le ragioni dell'altro.<sup>[11]</sup>
In questi anni il giovane Calvino si avvicina alla lettura di opere letterarie che stimolano il suo interesse verso lo "spirito d'ironia sistematica"<sup>[14]</sup> che trova nelle pagine delle
L'estate in cui Calvino afferma di uscire dall'infanzia definitivamente, per diventare un giovane spensierato, è quella del 1938, preludio allo scoppio della guerra. .<sup>[16]</sup>
=== La giovinezza (1938-1943) ===
La posizione ideologica di Calvino non ha, fino allo scoppio della guerra, come lui stesso dichiara, un indirizzo ben definito.<sup>[17]</sup>
Scopre in questo periodo l'interesse per la scrittura e inizia a scrivere poesie, brevi racconti, testi teatrali e coltiva la passione per il disegno
Dopo aver completato gli studi presso il ginnasio-liceo Gian Domenico Cassini, si iscrive alla facoltà di Agraria presso l'Università di Torino e continuando a coltivare quelli che sempre più marcatamente appaiono come i suoi veri interessi: la letteratura, il cinema, il teatro.
Scrive nel 1942 "La commedia della gente", un lavoro teatrale per un concorso del Teatro nazionale dei Guf di Firenze che sarà in seguito segnalata dalla giuria e nello stesso anno raccoglie i suoi primi racconti giovanili con il nome di ''Pazzo io o pazzi gli altri.''
L'ambiente culturale di Torino, che Calvino frequenta assiduamente, ed i fermenti politici di contrapposizione al regime, più che mai vivi nell'ambiente torinese, fondono in lui letteratura e politica
Dopo l'otto settembre, per sfuggire alla leva della repubblica di Salò, trascorre diversi mesi nascosto cercando di allontanare il senso di solitudine con intense letture che influenzeranno la sua vocazione di scrittore.
=== Erresistentzia (1943-1945) ===
Il 9 agosto 1943 torna a Sanremo.
=== Bigarren mundu gerra ondorengo konpromezua (1945-1958) ===
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Collabora con ''l'Unità'' e con ''Rinascita''. Scrive interventi politico-sociali e di saggistica letteraria, su diverse riviste culturali, tra cui ''Officina'', ''Cultura e realtà'', ''Cinema Nuovo'', ''Botteghe Oscure'', ''Paragone'', oltre che su ''Il Politecnico'' di Vittorini già citato. Sulle riviste pubblica anche brevi racconti, fra cui ''La formica argentina'' e le prime novelle di ''Marcovaldo''.<sup>[2]</sup>
Nel mese di agosto del 1950 Cesare Pavese si uccide e Calvino perde così un amico e un maestro
I suoi viaggi sporadici si infittiscono e fra ottobre (in cui il 25 muore il padre) e novembre 1951 visita l'Unione Sovietica,
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=== La maturità artistica (1958-1985)[modifica | modifica wikitesto] ===
Continua a scrivere ed a viaggiare e fonda con Vittorini ''Il Menabò''. Tra il '58 ed il '62 pubblica ''La gallina di reparto'', ''La nuvola di smog'' e l'antologia ''I racconti''. Nel 1959 pubblica il romanzo ''Il cavaliere inesistente'' e parte per un viaggio di sei mesi nelle principali località degli Stati Uniti a novembre (si troverà a New York per quattro mesi) grazie a un finanziamento della Ford Foundation, esperienza che diverrà soggetto del racconto inedito ''Un ottimista in America''. Escono su ''Il Menabò'' il saggio ''La sfida al labirinto'' ed il racconto ''La strada di San Giovanni''.<sup>[2]</sup>
Italo Calvino intervistato da Luigi Silori nel 1958
La sua fama è ormai affermata. Spesso è chiamato per conferenze e dibattiti in ogni parte d'Europa. Nell'isola di Maiorca riceve il premio internazionale Formentor. Nel 1962, in occasione di un ciclo di incontri letterari, conosce a Parigi la sua futura moglie, la traduttrice
Nasce in quegli anni il gruppo '63, corrente letteraria neoavanguardista, che Calvino segue con interesse pur senza condividerne l'impostazione di fondo. Pubblica i racconti ''La giornata d'uno scrutatore'' e ''La speculazione edilizia'', inclusi in un irrealizzato progetto di trilogia sulla crisi dell'intellettuale negli anni cinquanta. A metà marzo 1963 è a Tripoli per una conferenza su ''Natura e storia nei romanzi di ieri e di oggi'' all'Istituto italiano di cultura. Nel '64 vanno in stampa le prime cosmicomiche ''La distanza della Luna'', ''Sul far del giorno'', ''Un segno nello spazio'', ''Tutto in punto''. Poco dopo pubblica il dittico ''La nuvola di smog'' - ''La formica argentina''.<sup>[2]</sup>
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